Francesca Pasquali
(Bologna, 1980)
Le opere di Francesca Pasquali riescono a catturare l'attenzione, chiedendo agli occhi di ciascuno di osservarle con ammirata curiosità.
Certo sono complici le superfici plastiche e vibranti dei suoi lavori, destinate a sviluppare quell'effetto cangiante che neppure ci lascia il tempo di chiederci “di cosa sia fatta” l'opera stessa, ma ci invita ad avvicinarci ad essa, ad osservarla e al contempo a toccarla, a entrare in contatto con la sua materia, ad ascoltarne, anche, la silenziosa presenza.
Se il senso della vista è il primo ad essere naturalmente coinvolto dalla sua ricerca, quello del tatto è certamente invitato e solleticato dalle sue opere: vogliamo toccarle, conoscerne la consistenza e lo spessore, avvertire la loro morbidezza o ruvidità. Gli occhi si protendono così verso di esse e la malia esercitata persiste e spinge il pubblico ad una attenta contemplazione. Ma non è tutto qui: nelle superfici realizzate con cannucce cangianti o monocrome, l'effetto fonoassorbente coinvolge anche il senso dell'udito. Avvicinando ad esse l'orecchio, ci accorgiamo che un silenzio metafisico e sospeso le circonda e veniamo così coinvolti in un'esperienza polisensoriale di grande fascino.
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Al contempo, la bellezza metamorfica esercitata da ciascun dei suoi lavoro, deriva da una attenta analisi del rapporto tra natura e artificio: partendo dalla ricerca su elementi naturali e biomorfici – l’osservazione microscopica di elementi animali e vegetali – Francesca Pasquali prova a trasferirli e tradurli in dati artificiali, attraverso l’uso di materiali polimerici naturali e industriali, (neoprene, pvc, materiali plastici di scarto). Tra organico e inorganico, figurazione (o meglio, possibilità di figurazione) e astrazione materica, fondamentale è, infine, la relazione con lo spazio nel quale e per il quale le opere sono state realizzate: grazie alla malleabilità dei materiali avvolti, intrecciati, cuciti o assemblati attraverso anime di nylon, reti metalliche o di tessuto, Francesca Pasquali li modella e trasforma di volta in volta, in un gioco di relazioni e seduzioni con l’ambiente e gli elementi architettonici già esistenti. La sua è una ricerca coerente e consapevole che dimostra una profonda riflessione sui linguaggi espressi dall’Informale alle avanguardie programmate, fino alle esperienze dell’arte povera che, mezzo secolo fa, con modalità e risultati differenti, tentavano di riformulare le potenzialità dell’arte quale strumento di indagine sociale e metodo di riformulazione del mondo.

Diplomatasi all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2006, la ricerca di Francesca Pasquali annovera numerose collaborazioni e mostre in spazi pubblici e istituzionali. Tra queste, ricordiamo, nel maggio del 2009, i tubicini di neoprene, la gomma piuma avvolta come in un reticolato adiposo e grossi tubi isolanti che serpeggiano come sinuose ghirlande a comporre l'installazione allestita nella prestigiosa cornice di Palazzo Gnudi a Bologna. Nell'ottobre del 2009 ha allestito la Piazza Liber Paradisus di Bologna con l'installazione site-specific Circolare, composta da grandi sfere in maglia metallica realizzate con il recupero di materiali, in occasione della manifestazione École del Rusco, curata da Ciclostile Architettura. Dall'ottobre del 2008 al marzo del 2010 le sue opere hanno abbellito i locali del Policlinico di Modena, in occasione dell'iniziativa ARTEinATTESA2. Giovani artisti dell'Emilia-Romagna al Policlinico di Modena.
Nel 2010 ha realizzato l'installazione Metamorfosi in poliuretano espanso allestita presso il Museo Diocesano di Brescia. A maggio – giugno espone a Riciclarti 2010. Environmental art under construction, a Padova, un percorso visivo ispirato all'arte ambientale e dedicato ad artisti e designer. Nel giugno dello stesso anno è stata invitata a partecipare al progetto Art and The City presso lo Spazioblue di Bologna, dedicato ad artiste che comunicano la loro realtà costruendo un percorso che spazia dalla parola alla scrittura, dal materiale all’incorporeo, dal plastico all’inflessibile passando dall’etereo fino ad arrivare alla spiritualità della percezione che diventa linguaggio e comunicazione. Per la Pasquali, infatti la ricerca su materiali semplici si accompagna a quella sulla relazione tra opera e fruitore, nella creazione di nuove forme di comunicazione con il pubblico, che da passivo osservatore diventa compartecipante dell’opera stessa. La sua è un’incessante ricerca sulle possibilità espressive dei materiali sintetici, dove il canale percettivo del tatto vince sugli altri sensi. L'artista non comunica solo impressioni visive, ma induce ricordi tattili: cosi il gesto del toccare diventa un memorizzare sensazioni, invitando i sensi ad esplorare ed il corpo a plasmare, sprofondando nella flessibilità dei grovigli tessuti, mutandone talvolta la forma. Nell'ottobre - novembre dello stesso anno ha partecipato alla collettiva Oltre lo specchio presso il Castello dei Pico di Mirandola (Modena).
A novembre, in occasione di Ecobrain. Fiera Internazionale del Recupero di Materia e Energia e dello Sviluppo Sostenibile a Rimini, ha partecipato al progetto espositivo Ecobrain. Immaginazione, pensiero, stimolo di energie promosso da EcoArt Project, una collettiva organizzata nel segno dell’etica, dell’energetica, dell’ecosostenibilità e caratterizzata da una studiata selezione di opere create con linguaggi, codici e materiali aderenti ai temi del sociale e delle bio-diversità. A dicembre ha partecipato al progetto espositivo FabulART, il sentiero delle fiabe, curato da Simona Gavioli, presso il Palazzo D'Accursio di Bologna, dove ha esposto il Mar Azul blu, composto da un avvolgente intreccio di gomma piuma in una rete di nylon e ispirato alla figura fiabesca del Bruco.
Nel 2011 la Fondazione Spazio Thetis di Venezia ha ospitato l'installazione site-specific permanente Elastic; dal 28 al 31 gennaio, l'artista ha accompagnato la rassegna internazionale di Arte Contemporanea Arte Fiera Bologna con un'altra installazione site-specific, Camminando/Contaminando commissionata da Mazen e allestita all'interno di un vecchio mulino, lo spazio Capo di Lucca, nel cuore del centro storico della città. Qui i visitatori erano invitati ad attraversare uno spazio ricolmo di pezzetti di polistirene attraverso percorsi creati dall'artista con reti di nylon, contaminandolo e modificandone continuamente la forma e la percezione; penetrando nell'installazione e sentendola con il loro corpo, i visitatori potevano interagire con lo spazio, trasformandolo in modo sempre diverso. Nel settembre – ottobre 2011, in occasione del riconoscimento del Museo di Santa Giulia come Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, è stata organizzata la mostra Arte nell'Arte per la quale è stata selezionata un'opera dell'artista. Nel maggio dello stesso anno, in occasione di Swab. International Contemporary Art Fair a Barcellona, grande interesse ha destato uno spazio monografico a lei dedicato dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea; nella medesima occasione è stato editato dalla galleria stessa A me gli occhi, un catalogo con testi in italiano, inglese e spagnolo. Sempre nel 2011 ha partecipato, con la Galleria Colossi Arte Contemporanea, al MiArt di Milano e ad Art Verona. L'artista è stata finalista al CO.CO.CO. Como Contemporary Contest, al Premio Arte Rugabella di Milano e al Premio Bice Bugatti-Giovanni Segantini di Monza; ha inoltre partecipato alla Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea Shingle22j di Roma.
Vincitrice del Premio Nocivelli 2012, è stata invitata ad esporre presso il Centro Porsche Italia di Padova, in occasione dell'evento Motore: Passione 2012, organizzato dalla Fondazione March. Nel gennaio dello stesso anno viene invitata a partecipare al progetto espositivo Personal effectonsale presso il Padiglione dell'Esprit Nouveau di Le Corbusier di Bologna.
Dal 2013 l’artista aderisce al gruppo The Italian Wave per esporre quindi in Turchia, Grecia, Romania e Lituania, partecipando ad importanti rassegne d'arte contemporanea a livello internazionale come Art Athina (nel maggio del 2014) e Art Vilnius (a giugno dello stesso anno).
La rivista “Titolo”, diretta da Giorgio Bonomi, le ha dedicato, in occasione del numero che apre il 2013, la copertina ed un importante articolo. In occasione di ArteFiera Bologna 2013, l'effetto sensuoso e tattile delle sue cascate di braccialetti Too Late è stato segnalato da "il Resto del Carlino", da Rai 3 e dalle reti Mediaset. Un importante articolo dedicato all'unicità del suo lavoro è apparso sul numero di marzo 2013 della rivista "Class", firmato dalla giornalista Mariateresa Cerretelli.
Da aprile a luglio del 2013, Francesca Pasquali ha esposto a Parigi alla mostra Bianco Italia, accanto alle opere di artisti del calibro di Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani e Alberto Burri.
L'artista ha partecipato, con grande successo, nel maggio del 2013, a due delle più importanti e interessanti fiere di arte contemporanea: ad Hong Kong per la prima edizione asiatica di Art Basel che ogni anno si tiene a Basilea e a Miami e alla collettiva Refreshing Art nell'ambito di Art FaCTory 03 a Catania.
Dal dicembre del 2013 al gennaio del 2014 il MAR – Museo d'Arte della città di Ravenna le ha dedicato un'importante mostra personale curata da Ilaria Bignotti.
Durante la kermesse di Artefiera 2014, la Fondazione Lercaro di Bologna ha ospitato il progetto dell'artista 39.000 light straws, un intervento di un intervento di video mapping interattivo, sviluppato grazie all'impiego di Kinect e Processing che ha coinvolto il pubblico, inducendolo a interagire con la superficie dalla caratteristica texture tridimensionale della grande opera 39000 Straws, composta da decine di migliaia di cannucce colorate. Esse evocano al primo sguardo mondi immaginari e biomorfi, ma avvicinandosi esse vibrano, frantumandosi in miriadi di particelle colorate, in piccoli frammenti luminosi destinati così a trovare una nuova vita, suggerendo la formazione di nuovi mondi. Perché questo miracolo avvenga è necessario l'atto del fruitore, che da passivo riguardante è coinvolto a diventare parte attiva dell'opera: così il trinomio opera-spettatore-luce, acceso da un processo digitale, vivifica l’installazione e la rende ogni volta, ad ogni movimento del pubblico, diversa e sempre nuova.
Nell'ambito di una serie di iniziative volte a regalare al pubblico di visitatori l'esperienza di immergersi in un'atmosfera ispirata al meglio della cultura, dello stile e del design italiani degli anni '60, nel mese di maggio 2014, The House of Peroni di Londra ha voluto coinvolgere l'artista Francesca Pasquali invitandola a realizzare una grande installazione site-specific dal titolo Sixities Spiderballs fatta di un affascinante tessuto di ragnatori colorati. Fucsia, blu, rosso, grigio, giallo sono le cromie che squillano sulle morbide forme dei ragnatori che si intrecciano nello spazio. Tra rimandi alla pop art, per quella energia plastica sempre presente nelle opere di Pasquali, e riscoperta del potere cinetico virtuale delle forme e dei colori, l’artista interpreta perfettamente il clima che il progetto londinese vuole rievocare: la grande annata italiana del 1963.
Nell'aprile del 2014 il progetto di realizzare una scultura simile a una Frappa, con le sue volute di neoprene intrecciato, in marmo di Carrara è stato selezionato tra i quattro progetti finalisti del II° Premio Fondazione Henraux da una giuria presieduta da Philippe Daverio. I progetti toccano diversi temi: la natura, intesa come produttrice di elementi paragonabili a vere e proprie opere d’arte; le forme, in una nuova dimensione contemporanea; gli spazi materiali e le “visioni” della materia. Per tutte, l’idea di trasformare e plasmare il marmo cercando di annientarne il peso e dare, grazie a forme voluttuose cariche di giochi di luce, una nuova visione e sensazione.
Dal 20 settembre al 9 novembre 2014 l'artista fa parte dell'accurata selezione di artisti partecipanti all collettiva Eccentrico Musivo. Young Artists and Mosaic, a cura di Daniele Torcellini e Linda Kniffitz, presso il MAR. Museo d'Arte della Città di Ravenna; una mostra che si propone di sondare il richiamo alle forme musive nell'arte contemporanea.
Nel dicembre del 2014, l’artista partecipa ad Art Basel, Miami Beach, Florida. Nel novembre-dicembre dello stesso anno, Francesca Pasquali ha partecipato alla collettiva Reti di Resilienza. SMART RISO presso il Museo Riso di Palermo. Sempre nel 2014, l’artista ha partecipato alla FIAC. Foire International d'art Contemporain presso il Grand Palais & Hors les Murs di Parigi. Nell'ottobre-novembre, l'artista partecipa alla terza edizione della rassegna pubblica di Urban Art al titolo STREETSCAPE. STREET ART & URBAN ART, curata da Chiara Canali e Ivan Quaroni, che mira a riflettere su nuove modalità di interazione tra arte contemporanea e il panorama architettonico delle nostre città, in questo caso diffondendola nei cortili della città di Como; in questa occasione l'artista ha presentando un’installazione presso il Museo Archeologico Paolo Giovio.
Nel febbraio del 2015, l’artista espone presso il CREATIVE LAB Museo Arte Contemporanea di Alcamo, in Sicilia in occasione della mostra ART ON LOAN/ARTE IN PRESTITO. Nel maggio-ottobre dello stesso anno, l’artista partecipa alla mostra SIHX. Arte e industria alla corte Deloitte. 6 opere in marmo del premio Fondazione Henraux, presentando a Milano l’opera realizzata per il Premio omonimo. In aprile 2015 Francesca Pasquali ha presentato l’installazione Spiderball cloud realizzata in occasione della Biennale Giovani di Monza presso la Casa degli Umiliati dei Musei Civici di Monza, dove resterà visibile fino a fine giugno. Nel 2015 viene fondato il Francesca Pasquali Archive, con lo scopo di Archiviare, conservare, tutelare e promuovere la produzione artisica di Francesca Pasquali.
(Guendalina Belli)

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