I vortici di barche ripropongono, quindi, i viaggi immaginari che l’artista compie, spesso delineati da rotte impossibili e risultato di associazioni, sensazioni e collegamenti scaturiti dai materiali stessi che decide di utilizzare. Le rotte proposte da Gusmaroli ci appaiono come esplorazioni inedite, metafora della riscoperta della psiche umana, un territorio complesso e senza confini, all’interno del quale risulta particolarmente facile perdersi. La bidimensionalità dell’opera si interfaccia ora con la tridimensionalità dei suoi elementi compositi, generando così una scultura parietale, una mappa da esplorare in tutti i suoi complessi meandri e infinite pieghe. La barca diventa così un modulo di partenza, una singola unità, costantemente riproposta dall’artista, che permette così a Gusmaroli di apportare all’interno delle sue tele una riflessione sulla dimensione di collettività e condivisione che contraddistingue l’esperienza umana.