Gianfranco Asveri nasce nel 1948 a Fiorenzuola d’Arda (PC) e da anni vive e lavora ai Gasperini, sulle colline piacentine, circondato dalla natura. Dopo aver trascorso un’infanzia difficile, Asveri si diploma in discipline tecnico-scientifiche, ma non compie alcuno specifico studio artistico, né frequenta accademie, caratterizzando il suo operato esclusivamente dalla sua forte pulsione e passione artistica.
Asveri comincia a dipingere nel 1969 approcciandosi ad una pittura dal linguaggio figurativo tradizionale, per poi affermare la sua forte identità artistica con un rilevante mutamento di stile e personalità pittorica. Infatti, a partire dagli anni ’80, l’artista cambia registro e si avvicina alla poetica dell’espressionismo dell’Art brut, corrente fondata dal pittore e scultore Jean Dubuffet al fine di indicare le produzioni artistiche realizzate da pazienti costretti in ospedali psichiatrici.
L’Art Brut è un’arte fuori dalle norme estetiche convenzionali, un’arte spontanea, impermeabile alle pretese culturali e apparentemente senza riflessione alcuna. Nelle opere degli artisti di questa corrente, vigeva un senso di forte libertà, essi difatti non perseguivano riconoscimento e approvazione, ma si lasciavano guidare dal proprio istinto e la propria emotività. Tutto ciò lo si può notare e trovare nelle bizzarre raffigurazioni dei soggetti, nell’irrealistico uso del colore e nel gesto indipendente proprio degli artisti autodidatti.
Asveri ne adotta il linguaggio e lo fa suo, rivoluzionando il proprio stile pittorico per passare da immagini facilmente e direttamente riferibili ad altre esperienze pittoriche, ad un’azione più istintiva e personale, ricca di colore e materia. Nelle opere dell’artista ritroviamo un lato più emotivo, affiancato da un carattere energetico, incisivo, sintetico ed estremamente espressivo. Tuttavia, l’anti-naturalismo delle sue rappresentazioni si scontra con un forte studio e un’altrettanta attenta osservazione del reale: Asveri riporta sulla tela gli animali e la natura che lui ama sopra ogni cosa, dedicandogli non solo dipinti, ma anche disegni e poesia.
“Io dipingo quello che vedo aprendo la finestra di casa mia.”
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA
TECNICA MISTA SU CARTA APPLICATA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU CARTA APPLICATA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU CARTA APPLICATA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU CARTA APPLICATA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TELA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA
TECNICA MISTA SU TAVOLA