La galleria Colossi Arte Contemporanea inaugura una mostra personale dedicata all’artista Riccardo
Gusmaroli, all’interno dei suoi spazi nel cuore di Brescia. L’esposizione sarà la perfetta occasione per
lasciare che sia l’arte a guidarci e a compiere un viaggio tra le “Mappe per il futuro” realizzate dall’artista,
attraverso opere estremamente suggestive, che riflettono il suo caratteristico linguaggio artistico fondato sulla
leggerezza visiva e sulla poeticità.
Le opere di Gusmaroli, infatti, si concentrano su tematiche come il viaggio e l’esplorazione di nuovi territori,
motivi che adesso più che mai non possono che affascinare, e si concretizzano visivamente attraverso
composizioni spiraliformi di barchette di carta. Questi vortici di piccole barchette, dall’andamento ipnotico,
vanno a comporre paesaggi immaginari su monocromi rossi, bianchi, blu o neri, che trasportano l’osservatore
in un altrove tanto remoto quanto possibile, muovendosi tra realtà e immaginazione.
Questo è il linguaggio caratteristico dell’artista, risultato di una ricerca artistica fondata sulla
sperimentazione di materiali e superfici differenti, rappresenta una poesia visiva composta da delicati
origami, disposti in vortici, come correnti oceaniche o rotte navali, intorno a sagome di confini geografici a
volte imprecisati, a volte riconoscibili. Le barchette di carta diventano, in questo modo, metafore moltiplicate
all’infinito del desiderio tutto umano e inarrestabile di esplorare, di vagare, e della volontà dell’artista di
sconfinare oltre la bidimensionalità della tela e invadere la realtà. Le sue opere si fanno così vibranti,
evocando tragitti e moti ondosi a volte fitti e confusi, a volte sparsi e ordinati, che circondano l’Italia come
l’Europa e luoghi di cui non conosciamo il nome.
La ricerca dell’artista si fa in questo modo concettuale, stabilendo un rapporto con lo spazio che capovolge i
parametri della misurazione e porta il fruitore a immergersi nelle sue mappe immaginarie attraverso una
percezione libera e soprattutto estetica. Tutto ciò grazie alla ripetizione di moduli generati da un gesto
semplice come il ripiegare piccoli pezzi di carta, ma in grado di creare suggestioni visive di estrema
delicatezza, che ricordano persino gli arabeschi orientali. Questi vortici di barche tono su tono ripropongono
viaggi immaginari all’insegna della meraviglia, risultato di connessioni, percezioni e contatti che
scaturiscono dai materiali stessi. L’artista, infatti, grazie alla riscoperta della carta, materiale adatto ad
esemplificare l’idea di leggerezza e di precarietà su cui si fonda il suo linguaggio, si inserisce in un ritrovato
dialogo con questo materiale, tradizionalmente legato a rimandi simbolici.
Le opere esposte in galleria saranno dunque l’occasione per continuare a viaggiare tra i vortici creati dalle
rotte immaginarie delle barchette di carta, e perdersi in viaggi evanescenti e incalzati al tempo stesso, dalle
texture di grande eleganza formale, data dalla moltiplicazione di semplici oggetti ripetuti, nati da altrettanta
semplicità. Questi pattern visivi, dalla grande essenzialità, non rinunciano però a dare vita a un gioco poetico
nato dalle relazioni che si formano tra luce e ombra, movimento e percezione, pieno e vuoto, capaci di
ricollegare la ricerca artistica di Gusmaroli sia alla tradizione orientale antica, sia ai linguaggi concettuali del
contemporaneo occidentale.
Gli affascinanti monocromi di Gusmaroli sono, dunque, l’esito di un linguaggio personale, dalla grande forza
comunicativa, in cui i sogni e la poesia si uniscono ai confini geografici del mondo tra le vele di carta che
scorrono sulla superficie delle sue opere e davanti ai nostri occhi, in una ritmata armonia di movimenti,
segnati dalle piccole barchette. Barchette che avvicinano sulla superficie della tela mari e cieli lontani,
facendo di chilometri centimetri, superando la concezione tradizionale di spazio e proponendo un nuovo
modo di guardare le distanze. Le mappe per il futuro di Gusmaroli rappresentano, in questo modo, un invito
a oltrepassare i confini, a pensare vicini spazi che sembrano inarrivabili e a perdersi tra le pieghe di carta e le
onde del mare.
Riccardo Gusmaroli nasce a Verona nel 1963, vive e lavora a Milano. Il suo percorso artistico prende avvio
con l’attività di fotografo d’architettura e di still-life, elementi che influenzano la sua produzione a partire
dagli inizi degli anni Novanta, periodo in cui si collocano anche le sue prime mostre personali.
Gli anni 2000 confermano la già fertile stagione espositiva dell’artista, in gallerie d'arte a Torino, Milano,
Roma, Bologna, Lugano, Parigi allo Studio Simonis, Montecarlo, Amburgo, Tel Aviv e Providence, oltre che in spazi pubblici come Villa Sartirana a Giussago (Mb), il Museo di Trevi Flesh Art a Arezzo, il Foro Italico e il Museo del Vittoriano di Roma, la GAM di Torino e il Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo. Nel 2007 espone al Museo Nazionale Liu Hai Su Art Centre di Shanghai, in occasione della rassegna Masters of Brera. Al 2009 risale la collettiva Mappe alla Galerie di Méo di Parigi, dove espone accanto a Boetti, Fabro, Pizzi Cannella e Salvo. Nel 2010 la galleria Colossi Arte Contemporanea gli dedica la personale 3 oceani, 7 mari, 149mila km² di terra, mentre nel 2016 espone alla UNIX Gallery e all'Italian Cultural Institute di New York, accanto a Bonalumi, Simeti, Dadamaino e Pinelli. L’intensa attività espositiva di Gusmaroli ha proseguito negli ultimi anni, in cui ha partecipato dal 2016 in poi a mostre collettive a Milano, Torino e Padova, esponendo all’interno di musei e istituzioni come la Galleria Comunale di arte contemporanea di Arezzo, Palazzo Lascaris a Torino e la quarta edizione della Biennale d'arte contemporanea "Le Latitudini dell’arte” presso Palazzo Ducale di Genova. Numerose sono state anche le personali a lui dedicate dal 2016 a oggi, presso diverse gallerie di Milano, Roma, Ancona, Amburgo, Pietrasanta e Lugano.